Il linguaggio IT è incomprensibile

In oltre 10 anni come consulente IT ho imparato grandi lezioni: ho imparato a gestire con freddezza le emergenze, ho imparato nuove tecnologie, ho perfezionato la mia capacità di lavorare in squadra ed ho imparato a gestire team di collaboratori.

Ma la lezione più grande che ho imparato è sicuramente un’altra ed è legata al mondo della comunicazione.

Il linguaggio dell’Informatica

Uno dei problemi maggiori dell’informatica è la difficoltà di comunicazione tra la persona che copre il ruolo di esperto, sia esso un consulente o un responsabile IT interno, ed il normale utente che non ha particolari competenze tecniche.

Purtroppo, infatti, il linguaggio dell’informatica è prettamente tecnico e principalmente in lingua inglese. Da un lato abbiamo una persona che parla di bug, recovery, backup, latenza, check disk, congestione, deframmentazione, ed altri paroloni simili e dall’altra un poveraccio che ti guarda a bocca aperta come se gli stesse parlando un alieno appena sceso dalla sua astronave.

Devo dire la verità, finché ho lavorato in azienda come responsabile interno, la cosa non mi preoccupava più tanto. Anzi, in un certo modo mi faceva sentire importante e superiore agli altri.
Ho avuto anche la fortuna che il mio datore di lavoro avesse piena fiducia in me: per cui delegava a me tutte le scelte tecniche e si limitava a valutare i costi ed il budget.

Insomma per farla breve non ho mai avuto grandi stimoli a migliorare la mia comunicazione per cercare di rendere il mio linguaggio più comprensibile agli altri.

Il Tecnichese tra tecnici

Se è abbastanza intuitivo che tra un tecnico ed un utente normale possano esserci difficoltà di comunicazione, è meno intuitivo che il problema esista anche tra tecnici.

Ebbene sì. Sembra strano, ma è proprio così.

Anche tra addetti ai lavori, il linguaggio tecnico è un problema e questo per due principali motivi:

  1. L’informatica è una disciplina estremamente ampia che prevede tante specializzazioni e per ogni specializzazione prodotti differenti. Questo comporta che l’informatica si divida in tante nicchie ognuna con il suo “gergo” ed i suoi termini specifici.
  2. Il secondo, che in parte deriva anche dal primo, è che molte volte capita che uno dei soggetti dia ad un termine tecnico un significato diverso da quello che gli attribuisce l’altro soggetto. Per cui i due si parlano, pensano di capirsi ed in realtà hanno compreso aglio per cipolla.

Buffo, vero?

L’importanza di una corretta comunicazione

Come puoi immaginare, le cose per me sono cambiate nel 2005 quando ho iniziato a lavorare come consulente presso diversi clienti: la necessità di comunicare correttamente sia con l’utente finale che con il manager o l’imprenditore diventa fondamentale.

Fondamentale, ma non scontata. Tanto che mi capita spesso di vedere dei colleghi che utilizzano un linguaggio prettamente tecnico anche di fronte ad un manager od un imprenditore che di tecnologia sanno poco.

Devo ringraziare per questo il mio socio Luca per avermi fin da subito fatto capire quanto fosse importante una comunicazione chiara e semplice con il cliente.

Del resto l’utilizzo di un linguaggio semplice e immediatamente comprensibile da tutti è una delle caratteristiche che differenzia maggiormente Relog rispetto ai concorrenti: non ci limitiamo, come molti fanno, a consigliare delle soluzioni, ma cerchiamo sempre una piena condivisione con il cliente al fine di trovare quella realmente migliore per lui.
E’ per fare questo è necessario che il nostro interlocutore capisca, almeno a livello di obiettivi, le varie possibilità senza confonderlo con mille tecnicismi.

Un caso esemplare

So che molti miei colleghi storceranno il naso, leggendo questo articolo, ma per noi la corretta comunicazione, su cui abbiamo investito parecchie risorse sia individualmente che come azienda, ha un’importanza pari alle competenze tecniche.

Allora chiudo con una considerazione.

Penso che tu conosca l’iPhone e quanto esso sia diffuso nel mondo.
Gran parte del successo dell’iPhone, se non tutto, è nato dal fatto che fu il primo smartphone facile da usare.
Utilizzabile in maniera intuitiva anche da un utente poco pratico.

Una comunicazione semplice, anche a livello di marketing, che si limitava a ribadire la facilità di utilizzo di un dispositivo comunque avveniristico.

Il messaggio lanciato allora da Steve Jobs era chiaro: l’informatica e la tecnologia devono essere comprensibili e fruibili da tutti.

Se anche tu sei stanco di non capire quando ti parla un “informatico”, se a volte rinunci ad un progetto potenzialmente interessante perché non riescono a spiegartelo in modo adeguato, allora siamo il partner giusto per la tua azienda. Contattaci ora!